L'album Smile dei Beach Boys ha una storia lunghissima e travagliata.
Il gruppo cominciò le registrazioni tra il 1966 e il 1967, dovendo
dare un seguito al bellissimo disco Pet sounds (1966). Nelle intenzioni
di Brian Wilson, mente del gruppo, nonché autore di tutte le
musiche, Smile doveva sancire la superiorità artistica dei Beach
Boys sui Beatles, in quella sorta di amichevole sfida che era nata tra
i due gruppi. Purtroppo, il progetto di Smile fu accantonato, in quanto
gli altri membri del gruppo non erano soddisfatti del lavoro, che si
stava protraendo per lungo tempo, senza giungere ad una conclusione.
Inoltre, tutti gli altri non erano coinvolti nella parte creativa, tant'è
che l'unico a conoscere il disegno unitario del disco era il solo Brian,
che, per il troppo lavoro, fu vittima di un esaurimento nervoso.
Al posto di Smile, fu pubblicato nel 1967 un disco, Smiley smile, che
conteneva solo una parte del materiale registrato. Altre canzoni apparvero
su alcuni bootleg, che testimoniarono la magnificenza e la magniloquenza
di un progetto artisticamente grandioso.
A quasi quarant'anni di distanza, il grande album dei Beach Boys vede
finalmente la luce. A dire il vero non si tratta proprio di quelle registrazioni,
in quanto Brian Wilson, insieme con altri musicisti, ha registrato nuovamente
tutti i brani di Smile, cercando di ricreare l'atmosfera e l'aroma delle
vecchie incisioni. Il risultato è un album eccezionale, di grande
valore artistico, che sarebbe stato un degno avversario per il Sergeant
Pepper's lonely hearts club band del Beatles. Le canzoni dimostrano
quanto innovativa sia stata l'arte compositiva di Brian Wilson, il quale,
per questo disco, pensò di rifarsi alla tecnica del cut 'n paste,
ideata da William Burroughs per i suoi romanzi. Tale tecnica, in musica,
consente di legare insieme pezzi diversi tra loro, con improvvisi cambi
di tonalità e di melodia. Il risultato è un insieme di
canzoni, melodicamente accattivanti, collegate le une alle altre senza
soluzione di continuità, in un gioco di richiami sonori e di
continui cambi armonici. Accanto alle già famose Good vibrations
e Heroes and villains, si segnalano Vega-tables, Cabin Essence, e You
are my sunshine. Se Smile fosse uscito negli anni '60, probabilmente,
la storia della musica sarebbe stata diversa. All'ascoltatore di oggi,
la musica di Smile non può non apparire innovativa. Immaginiamo
per un attimo quali effetti avrebbe potuto avere sugli ascoltatori di
quarant'anni fa!