Lo stato di Israele è stato fondato nel 1948 con una risoluzione
ONU.
Precedentemente il territorio era un protettorato britannico in cui
convivevano arabi palestinesi e coloni ebrei provenienti dall’Europa
a causa del dilagare del nazifascismo e del contemporaneo diffondersi
della “dottrina” politica sionista (da Sion, nome ebraico
di Gerusalemme) che professava un ritorno del popolo eletto alla Terra
Promessa.
Dello stesso anno è la guerra d’indipendenza, dove l’esercito
dei coloni ebrei si scontra e vince su un insieme di forze arabe provenienti
dall’Egitto, dalla Siria, dal Libano, dalla Giordania e dall’Iraq.
Elemento decisivo alla vittoria fu la forte disorganizzazione degli
arabi, nonostante l’elemento vantaggioso della numerosità.
Primo capo di governo è David Ben Gurion, uno dei più
carismatici della storia di Israele.
· Nel 1956 partecipazione di Israele alla guerra di Suez.
· Nel biennio 1954-1956 attacchi terroristici da Giordania ed
Egitto nelle zone periferiche di Israele. Negli anni a venire tale tendenza
verrà confermata.
· Nel 1967 scoppia la guerra dei sei giorni (detta dei “sei
giorni” perché Israele la vinse in sei giorni) contro Egitto,
Siria e Giordania supportate dall’Unione Sovietica. Espansione
delle colonie su Gaza, Cisgiordania, il Golan, il Sinai e tutta la città
di Gerusalemme.
· Nel 1973 scoppia la guerra del Kippur che ripercuote con un
aumento del livello di insicurezza in vari campi della vita gran parte
dei Paesi del mondo, Israele inclusa.
· Nel 1977 si ha una svolta politica epocale: il governo passa
al Likud, la destra israeliana, capeggiata da Menachem Begin, ex terrorista
del gruppo Irgun ai tempi del protettorato britannico.
· Nel 1978 processo di pace con l’Egitto e accordo di Camp
David. Per questo, Begin vincerà il premio Nobel della pace.
· Nel 1982 scoppia la guerra in Libano. Si rivela una delusione
militare ed un ulteriore segnale, assieme alla generale cattiva gestione
economica, dell’instabilità e dell’insicurezza israeliane
dati gli irrisolti conflitti con la Siria, la Giordania e la Palestina.
Il parziale ritiro delle truppe avviene a partire dal 1985.
· Nel 1987 scoppia la prima Intifada, diventata famosa per le
foto dei ragazzini in kefia armati di sassi. Collassa nel 1991.
· Nel 1993 si firma ad Oslo il primo trattato di pace con i palestinesi.
· Nel 1997 il primo ministro israeliano Rabin, ex generale israeliano
e in quegli anni uno dei protagonista del processo di pace (famosa nel
1993 è la sua stretta di mano con Arafat alla Casa Bianca), viene
ucciso da un estremista ebreo yemenita.
· Nel 2000 ha inizio la seconda Intifada che vede un passaggio
degli atti terroristici verso i centri urbani.
· Nel 2003 la comunità internazionale propone ad Ariel
Sharon, primo ministro israeliano, e ad Abu Mazen, rappresentante dei
palestinesi, la Road Map, un piano di pace in tre fasi.
· Nel 2004 muore Yasser Arafat, capo dell’OLP (Organizzazione
per la Liberazione della Palestina).
· Nel 2005 viene eletto capo dell’OLP Abu Mazen.
Con questo breve pezzo ho solo l’intenzione di rinfrescare la
memoria sulla storia dello stato di Israele non lunga ma fitta di avvenimenti.
Ho cercato di lesinare i commenti tranne quando proprio non potevano
sia per l’una che per l’altra parte. Per chi volesse saperne
di più, un buon testo è “The Middle East Today”
di D. Peretz (editore PRAEGER), ma, siccome costa una barca di soldi,
è meglio gettarsi sulla rete, dato che le università straniere
hanno l’ottima abitudine di pubblicarvi un sacco di studi. Tra
i siti consiglio:
www.state.gov sito del dipartimento di stato americano (c’è
di tutto e di più)
www.tau.ac.il sito dell’università di Tel Aviv
www.huji.ac.il sito dell’università ebraica di Gerusalemme
(c’è di più nella prima però)
www.edwardsaid.org sito non ufficiale di Edward Said, scrittore palestinese
più che valido
PS: Dimenticavo, è tutto in inglese. Se vi si apre la pagina
con tante scritte strambe, è solo ebraico che i computer il più
delle volte non leggono. C’è comunque sempre un piccolo
link che magicamente trasformeranno quelle scritte misteriose in comprensibilissima
lingua anglosassone universale.